"Come la Fenice " Scuola e Metodo di Manuela Congiu Janabella

 Ciclo mestruale e panificazione ( lievitazione) Tradizioni che cambiano ed il loro probabile perchè Circa vent'anni fa ho cominciato a studiare il rapporto tra panificazione, donne e mestruo. Avevo raccolto tantissime informazioni in giro per biblioteche quant'altro ma purtroppo questa   lunghissima ricerca si è cancellata con la morte improvvisa e inaspettata del mio primo pc portatile. Ma tutta questa parte teorica è stata accompagnata da un profondo lavoro mistico- sciamanico e pratico proprio riguardo queste tematiche per cui impossibile da dimenticare, anche perché sono diventate parte integrante della mia vita. Chi mi legge da diverso tempo sa quanto io sia rispettosa della tradizione ma questo perché l'ho studiata in maniera pratica non solo teorica prendendomi molto spesso le conseguenze di questo mio sperimentare, anche se è sempre stato chiaro tra me e il mondo invisibile e il mondo visibile, che il mio studio era di comprensione e non di sfida.

CASU AXEDU: quando la medicina popolare incontra la sana alimentazione e viceversa " Tocca pappadì casu axedu ca' assentada su stogomu e sa brenti" diceva Nonna Ninna se avevi disturbi gastro intestinali  ( traduzione di significato : "Suvvia mangia casu axedu che sistema lo stomaco e la pancia" ) Ma che cosa è? Noi lo chiamiamo lo yogurt sardo, per tradurlo ai continentali, scusate la terminologia un pochino ironica. In realtà il sapore è più simile al Kefir di latte, altra leccornia che cura ma della cucina tradizionale caucasica. Torniamo a noi mediterranei. Il casu axedu è come dice il nome un " formaggio acido", si prepara circa in un giorno e mezzo, mettendo insieme latte di capra o di pecora e fermeti lattici con il siero del casu axedu precedente.I tempi di preparazione sono leggermente relativi alla proporzione tra latte e fermeti, siero compreso, e la temperatura dell'ambiente in cui si prepara e anche il sapore varia a seconda de

PICCOLI E GRANDI MIRACOLI IN NOME DELLA TENACIA Cinque anni ... dal 2013 non ero più stata in grado di prendere una zappa in mano e controllarla con i movimenti. Questa mattina mi sono messa alla prova l'ennesima volta sul coordinamento delle braccia. Mettersi alla prova significa prepararsi al non riuscire per non cadere nella delusione del baratro: " va bene ci provo, se non mi riesce mi riuscirà la prossima volta " Questa filosofia è stata ed è la mia salvezza. Chi mi cono sce da poco mi fa i complimenti per il fatto che non si vede ciò che ho passato. Non riuscire più a controllare la propria parte dominante a livello neurologico. Detta in poche parole persi il controllo di tutta la parte sinistra del corpo oltre ad altre quisquiglie, ironica come spesso. Ma oggi mi sono detta:" Proviamo!" Un pò per giocare con i miei bambini, un pò sapendo cosa significava per me, ma prendendola sempre bene qualunque fossestato il risultato. "Ottimo&