Le storie di Mariposa: gli inipi nella nuova terra


Le storie di Mariposa

Gli inipi nella nuova terra

Per l'ennesima volta, il vento della sua medicina, portò Mariposa in una nuova terra.
A quel tempo era stanca e ferita e proprio lì trovo un guaritore, nella via di altre medicine, che la aiutò e, migliorò, così tanto, che un giorno capì che era giunto il momento di fare la sua parte.
Le persone di quel luogo erano imbevute di una qualche tristezza, difficile da spiegare, per quanto persone buone i loro occhi non avevano profondità. 
Questo è un segno di grande malattia dell'anima, significa che la persona è molto molto lontana dal proprio cuore dalla propria via.
Così Mariposa, recuperate nuove energie, comincia a chiamare gli spiriti per avere informazioni su come aiutare quel Popolo.
Da quando era arrivata nella nuova terra, aveva onorato cerimoniato e offerto tanti doni agli Spiriti del luogo.
Così, anche se in quella terra non mancavano guaritori, anche lei voleva aiutare quel popolo in quel pezzo, nella loro necessità di cura in cui gli altri guaritori e guaritrici non erano riusciti ad arrivare.
Perché si sa che ogni guaritore possiede una medicina simile o complementare a quella degli altri,
Tra gli sciamani e le sciamane che hanno nella chiamata di prendersi cura degli altri, anche attraverso insegnamenti, ci deve sempre essere amorevole collaborazione.
Così Mariposa, che ancora aveva da riprendersi completamente, con il cuore riverso d'amore chiese  agli Spiriti come poteva aiutare quelle persone così malate nell'anima a stare meglio.
Aveva già aiutato qualcuno attraverso le visioni dei sogni, ma si era resa conto che le persone non erano pronte a riconoscerla nel suo ruolo.
Quando la incontravano, gli altri guaritori e guaritrici, nonostante lei riconoscesse il loro ruolo, la riconoscenza non era ricambiata, almeno lei così percepiva,  neanche l’amorevolezza, nella voglia di incontrarsi e di lavorare insieme per il bene comune del luogo e del Popolo.
Veramente rarissime le collaborazioni e solo da parte di una sciamana più anziana e molto gentile.
Attraverso lunghi dialoghi con gli Spiriti, riflessione e chiarimenti giungono a una conclusione:per far cominciare quelle persone ad avvicinarsi al mondo spirituale e alla propria anima si sarebbe cominciato con gli inipi.
Questa era una medicina che Mariposa conosceva bene.
Erano quasi dieci anni che aveva incontrato questa via di un popolo lontano. Gli inipi avevano portato grande guarigione nella sua vita, a volte le medicine entrano nelle vite delle persone per aprire e chiudere un cerchio della guarigione e così era successo Mariposa, il suo cerchio con la medicina dell’inipi si era concluso con una guarigione molto profonda.
Per questo lei amava questa medicina, le connette a essa un profondo amore e senso di riconoscenza.
Le persone del nuovo popolo attorno a lei dicevano di essere molto povere, lei in tanti anni aveva conosciuto diverse persone che guidavano gli inipi.
Qualcuno valido, qualcuno meno valido, ma a livello economico Mariposa temeva che le persone non avrebbero potuto permetterselo. E forse l'errore si mosse qui ma non si potrà mai sapere.
Mariposa pregò per mandare in ordinazione cosmica di trovare qualcuno che sapesse guidare degli Inipi e che chiedesse veramente il minimo indispensabile, come contributo economico, per cerimoniare.
Un giorno dopo tre mesi d’intenso lavoro su questa tematica, arrivò al mercato del villaggio un ragazzo che chiedeva  se qualcuno avesse piacere di ospitare un inipi:
 " Noi onoriamo le radici della medicina popolare tradizionale, tra noi ci sono dei nativi americani che conoscono la medicina dell’Inipi e la divulgano”. 
Mariposa rispose: " bello anch’io faccio la stessa cosa!" Intendendo onorare la medicina delle proprie radici native.
Poi guardò il ragazzo negli occhi, gli fece un sorriso e gli disse: " Finalmente sei arrivato sono tre mesi che aspetto questa notizia.Aspettami qui, dammi tre minuti e tornerò con il luogo dove ospitare le capanne del sudore”.
Da qualche tempo stava frequentando un uomo che avrebbe amato portare un suo terreno qualcosa di spirituale.
Mariposa sapeva riconosce i segni. In meno di cinque minuti l'uomo che cercava qualcosa di bello da fare nel suo terreno e il rituale che cercava un luogo si erano incontrati.
In circa due settimane la prima capanna del sudore era in atto.
Nonostante Mariposa non avesse più bisogno di quel tipo di medicina, ed essendo una guida per la medicina del suo popolo, entrò in tutte le capanne d’inaugurazione per buona educazione.
Le altre persone con cui aveva messo quel seme sapevano il ruolo di Mariposa per il suo popolo di origine e sembravano onorarlo. Lei era molto impegnata nel suo ruolo di guaritrice e custode e divulgatrice della medicina cui lei apparteneva nonostante la sua salute fosse ancora cagionevole.
E qualche volta Mariposa cercava di partecipare alle capanne del sudore per gentilezza, non entrava dentro, ma preferivo stare fuori e fare da custode del fuoco e benedire le pietre che entravano in capanna. Come già detto erano anni che lei conosceva e avevo usato questo tipo di medicina, con cerimonieri vari e diciamo che aveva conosciuto cerimonieri molto più efficaci di quelli che stavano arrivando. Inoltre spesso le persone non entravano lucide in capanna e le cerimonie non venivano cerimoniate in maniera tradizionale ma con aggiunte e ommissioni varie ed eventuali.
Mariposa era invitata a portare le sue conoscenze al gruppo ma, ogni volta che si arrivava al dunque, tutto si sbriciolava sotto la forza di qualche scusa travestita da regola, ma che non c'entrava  assolutamente niente con quello che lei faceva perché nessuno di loro si era mi hai degnato di lasciarla fare, percepire, ascoltare e soprattutto capire quello che faceva.
Nella via sciamanica è chiara una regola" non puoi aiutare chi non vuole essere aiutato" per cui Mariposa a un certo punto smise di chiedere di poter essere di aiuto al gruppo di persone. Nonostante la sua presenza fosse richiesta dagli Spiriti del luogo.
Continuò per la sua vita cercando di portare sempre più amore consapevolezza e continua a mantenere un profondo rapporto con gli Spiriti del luogo.
Ogni tanto Mariposa si sentiva chiamare dagli Spiriti di quel luogo e quindi faceva doni e cerimonie, ma non partecipava alle capanne del sudore, non era una medicina per lei, non erano le sue radici, non era la sua cultura non doveva  imitare altri nativi, aveva altri compiti che erano quelli di far capire e conoscere la maniera mediterranea di onorare gli Spiriti, tutto questo sempre onorando le altre culture, le altre medicine ma non scimmiottandole. 
In circa due anni il ponte che portava al terreno comincia a logorarsi e le persone furono costrette a trasportare tutto a mano, Mariposa non sapeva niente, ma il messaggio era chiaro:” non erano più graditi nel luogo.”
Gli  Spiriti cominciarono a parlare a Mariposa come di un senso di liberazione e chiamandola, così Mariposa decise che prima possibile sarebbe andata a salutare e a onorare il luogo, la richiesta e il logorarsi del ponte fecero pensare a Mariposa che fosse per volontà degli Spiriti.
Gli sciamanisti e gli animisti sanno benissimo che loro sono capaci di tante cose sulla materia.  Per capire, mentre cerimoniava, domandò agli spiriti come mai il ponte si fosse logorato:
"Non vogliamo più quella gente. Venivano qua e facevano quello che volevano e tu non c'eri. Perché tu non c'eri?" 
Ovviamente gli spiriti parlavano di lei, non solo come essere carnale, ma come essere spirituale e come messaggio era e porta attrice di dialogo di dialogo tra mondo degli uomini del mondo degli spiriti. 
Così Mariposa chiede scusa agli spiriti facendogli doni d'amore e domandando se poteva fare qualcosa per loro. Risposero con una richiesta di gemellaggio con un altro luogo.
In quel terreno scorre una fonte d'acqua, un torrente, e il suo Spirito aveva dichiarato a Mariposa, durante una capanna del sudore, di essere un' acqua curativa, il suo potere lo aveva chiaramente dimostrato, nel momento in cui, con gli altri spiriti del luogo avevano deciso di proteggersi da quelle persone.
Da momento in cui tutto questo cominciò l'amicizia con il padrone del terreno cominciò a rovinarsi, qualche tempo dopo che tutto cessò, l'amicizia col padrone del terreno riprese nella gentilezza.
Così come era arrivata, fu per lei il momento di andar via, era un po' amareggiata, perché le persone del luogo avrebbero potuto usarla di più, per tutto quello che lei avrebbe potuto portare lì, come complemento a tutto il resto, ma molto spesso le persone non sanno riconoscere il potere della semplicità. 

Manuela Congiu Janabella
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